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Ci prendono in giro?

Prima di raccontare qualche pensiero circa l’ultima settimana nel mondo dell’aftermarket, un paio di amici mi hanno girato questa informazione che vorrei condividere con tutti voi relativamente alla Pandemia che sta “stravolgendo” i nostri piani e progetti, ma anche le nostre abitudini per i prossimi mesi.

La riporto in parte ma vi invito ad andare sul web e verificarla. È il report della riunione avvenuta il 31 gennaio a Roma presso il Consiglio dei Ministri e firmata da Giuseppe Conte. Ecco il riferimento e la delibera:

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Nella riunione del 31 gennaio 2020 Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, ed in particolare l’articolo 7, comma 1, lettera c), e l’articolo 24, comma 1;

Delibera:

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1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per

gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24,

comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e’ dichiarato,

per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di

emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso

all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

2) Per l’attuazione degli interventi di cui dell’articolo 25, comma

2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, da

effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con

ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile

in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi

generali dell’ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui

al comma 3.

3) Per l’attuazione dei primi interventi, nelle more della

valutazione dell’effettivo impatto dell’evento in rassegna, si

provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul Fondo per le

emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del decreto

legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.

La presente delibera sara’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale

della Repubblica italiana.

 

Roma, 31 gennaio 2020

 

Il Presidente del Consiglio

dei ministri

Conte

Quindi l’emergenza Coronavirus era ben chiara e lo si sapeva ancora prima dell’emergenza proclamata dallo stesso Conte l’11 marzo per il COVID-19 ed entrata subito in vigore? Forse è la corretta procedura per poter affrontare l’emergenza con qualche “potere” in più, oppure tutto è stato preso superficialmente, ma ho qualche dubbio sulle tempistiche. Senza voler speculare sulla situazione drammatica mondiale (mentre vi scrivo la Protezione Civile ha ufficializzato a 41.035 i contagiati con 3.405 morti), mi chiedo se non fossero dovute prendere decisioni più restrittive fin da subito! La nostra volontà è, comunque, quella di fare chiarezza sull’attuale situazione e sul comportamento da adottare…perché come ci dicono quasi tutti i responsabili dei consorzi, diventa importante condividere le azioni e lasciare – fino a quando sarà possibile- la decisione di apertura e/o di chiusura a distributori, ricambisti e officine. A tal proposito, come da tradizione, riporto il pensiero, sulla situazione Coronavirus, di un operatore del settore: l’Automechanika srl di Napoli. “Nei primi giorni del decreto, sono poche le officine che hanno scelto di continuare ad offrire un servizio a tempo pieno. Tra queste sono rimaste operative le officine autorizzate o legate ai principali brand automobilistici o che lavorano per le flotte. Il divieto agli spostamenti non necessari ha annullato i tagliandi programmati nelle officine autorizzate. Sono stati drasticamente ridotti anche gli altri interventi. Hanno chiuso tutte le officine non in regola e chi operava come secondo lavoro. Qualche grossista teme l’effetto domino dei mancati pagamenti di fine mese e invita a rispettare le scadenze. Sono aumentate lievemente le vendite del comparto online di acquisti per il fai da te come filtri abitacolo, sanificanti, olio motore e altri componenti. I mancati incassi dei ricambisti fanno temere la solidità dei pagamenti di fine mese. Con la dovuta attenzione alla gravità e serietà del momento. Il morale, comunque, resta alto in attesa della ripresa”. È anche il nostro auspicio. #insiemecelafaremo

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